mercoledì 7 febbraio 2024

In ricordo di Giovanna Feroci



 Domenica é morto un uomo buono, si chiamava Rodolfo, veniva a fare le pulizie con la moglie nel nostro condominio. Le fece sempre con genuino garbo dagli anni 80' fino ad una decina di anni fa. Dopo la pensione amava venire nel nostro giardino condominiale perché c'era molto legato, Oliver abbaione di professione, quando arrivava Rodolfo era silenzioso e scodinzolava: i cani sanno riconoscere le persone buone. Fino a poco tempo fa potevi incontrare Rodolfo per le strade del nostro quartiere e lui ti salutava con quel suo modo genuino "Ciao Ní!" Non sono potuta andare, per precedenti impegni, al suo funerale. Questo è il mio modo per ricordarlo. Buon vento Rodolfo.

Cara Gianna, questo è quanto scrivevo, 5anni fa a pochi giorni dalla morte del tuo amatissimo papà, e ora te ne sei andata anche tu.

non eravamo amiche ma ci conoscevamo da quando eravamo adolescenti, io ribelle tu molto più pacata, dietro questa pacatezza, questo attaccamento alla famiglia, e alla chiesa, che a me allora sembrava incomprensibili, c'era un grande cuore di una persona dall'animo puro, che si è distinta nella sua pur breve vita, per l'altruismo verso tutte le categorie dei più deboli.

Venivi sempre ad accompagnare i tuoi genitori al lavoro nel giardino, ed eri contenta di stare in mezzo ai gatti, poi sono arrivati quelli della colonia della stazione tuscolana, credo tutto sia partito da Pucillico/Pician o Puci come lo chiamavi tu, che si era spostato in cerca di fortuna.

L'amicizia tra noi non c'è stata, anche se tu mi chiedevi di accompagnarti in colonia, e qualche volta l'ho fatto, perchè io non amo stare nei dintorni di casa, e andavo sempre in giro presa da 1000 suggestioni, ma adesso che non ci sei più rimpiango di non aver voluto approfondire il rapporto, perché la tua grandezza è stata diversa da tutte le smart girl che ho sempre frequentato, una grandezza fatta di cose concrete, reali. l'aiuto per il prossimo, e non solo per i gatti, ma anche per le persone e questo non è sempre così scontato, io essendo stata per 6 anni volontaria in canile, so che molte volte si è unidirezionali , e invece tu no, tu spargevi amore ovunque passavi. le difficoltà che hai avuto nel vivere questa vita sono dovute al fatto che purtroppo, in qualunque ambiente ci si inserisce , se raggiungi qualche piccolo traguardo, come quando ti scelsero per fare le letture in chiesa, che sempre qualche invidiosa, e a te queste cose non ti scivolavano addosso, ma ti entravano dentro, tanta era la tua sensibilità, in giugno è andata via anche Gina tua mamma, la tua amata mamma.

Mi piacerebbe poterti parlare, adesso che ho capito tante cose, ma non lo posso fare più. io non sapevo neanche che tu fossi malata, per me è stato uno schock sapere della tua morte, mentre ero in treno, per una delle mie scorribande, quando sono tornata a Roma domenica, sono scesa con il treno alla stazione tuscolana, e ho esclamato il tuo nome Gianna! Gianna! Gianna! Mi sembra assurdo che non ti incontrerò più per strada. Un male subdolo ti ha portata via, ora che avevi capito come si poteva/ doveva vivere.

Miriam Comito

"Certo che la vita è proprio una fregatura, ora che ho capito come si deve vivere, devo morire."

Giovanna Feroci

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