domenica 2 giugno 2019

La donna estrusca, un'antesignana della donna moderna.

 
Da ieri sera, sabato 1 giugno, sono ripartite le aperture serali del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, con estensione dell'orario fino alle 24.00. Il biglietto è eccezionalmente scontato a 5 euro( ridotto a 2 euro per i cittadini dell'Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni) è acquistabile a partire dalle 19.30 e fino alle 23.00. L'ingresso è gratuito per i minorenni e gli altri aventi diritto e per i titolari dello speciale abbonamento annuale al Museo.
La bellezza del luogo che si fa magia con il calar del sole ha accolto i visitatori,  per poi immergerli grazie al direttore Valentino Nizzo e alle dottoresse Antonietta Simonelli e Vittoria Lecce, nel mondo degli etruschi, questo popolo così affascinante e per certi versi all'avanguardia.
Dopo la conferenza del direttore "Il vero primo re. dall'Archeologia al Film e ritorno." Ci sono state due visite guidate molto interessanti la cui peculiarità è stata quella di concentrarsi sulla figura femminile nel mondo etrusco. La prima: " Né principi né guerrieri: le donne nel mondo etrusco" tenuta dalla dott.ssa Simonelli ha messo in luce come nella civiltà etrusca, rispetto ad altre civiltà ad essa contemporanee la donna aveva un ruolo importante nella società.  Attraverso le fonti giunte fino a noi, tutte presenti presso il Museo di Villa Giulia, fonti non letterarie, gli etruschi non hanno lasciato fonti letterarie, quello che sappiamo di loro ci viene o da autori greci e latini, oppure, come nel caso specifico dallo studio di oggetti. Nella prima sala del museo troviamo una tomba a incinerazione femminile, la si può distinguere già dalla copertura dell'urna biconica, che contrariamente a quella maschile che di solito è un manufatto a forma di elmo, o un elmo vero e proprio o ancora di carattere antropomorfo, è a forma di ciotola. Il corredo presenta degli oggetti in oro e in altri materiali più umili, questi ultimi, riguardano delle particolari attività della donna quella della filatura e quella della tessitura: fusi, e fuseruole, la particolarità di questa prima tomba è che studi recenti hanno dimostrato che le ossa ritrovate non appartengono solamente ad una persona, ma a due, una sui 25-30 anni e una sui 10-12 anni. Cosa si cela dietro a questa doppia sepoltura non ci è dato sapere con certezza, ma si possono avanzare alcune ipotesi, madre figlia? Sacrificio della più giovane alla morte della più anziana?
In un'altra tomba sono stati trovati molti rocchetti, segno che la proprietaria, non esercitava la tessitura solo come attività privata, attività molto diffusa nell' Etruria, soprattutto tra le donne benestanti , ma lo esercitava come professione. Non solo dai corredi funerari ci sono arrivate testimonianze della condizione femminile nel mondo etrusco, ma anche dai vasi figurati, in una tomba ne sono stati trovati di produzione cerite, corinzi e di imitazione corinzia. Cosa significa questo? Tutti sappiamo che gli etruschi sono stati un popolo di abili commercianti, ma forse non tutti sanno, che le alleanze politico/economiche spesso nascevano attraverso matrimoni con una donna "straniera" Per straniera all'epoca si intendeva, anche semplicemente di un'altra città dell'Etruria. La scrittura etrusca, anche essa è passata attraverso le donne, sono stati infatti ritrovati dei rocchetti con incise delle lettere dell'alfabeto, segno che l'educazione scolastica dei ragazzi era di competenza femminile e su alcuni oggetti sono stati trovate delle scritte attestanti l'appartenenza dell'oggetto ad una donna, a dimostrazione del fatto che c'erano alcune donne etrusche in grado di leggere. una su tutte la Cista Ficoroni sulla cui tabula c'è scritto: Novius.Plautios.med.Romai.fecid- Dindia. Macolnia.fileai.dedit.  Quindi l'Acquirente Dindia Macolnia ne ha fatto dono alla figlia.
La testimonianza più lampante del importante ruolo che aveva la donna nel mondo etrusco è rappresentato dal Sarcofago degli sposi . I due sposi sono rappresentati entrambe adagiati su un letto con il busto eretto e le mani atteggiate a reggere una coppa, i gesti e l'eleganza della donna hanno fatto di lei l'emblema della figura femminile nel mondo etrusco, lei partecipa attivamente alla mensa insieme al suo compagno, anzi è posta in primo piano.

La seconda visita guidata dal titolo. "Donne e madri rappresentate nei santuari: offerte, preghiere, speranze" correlata alla mostra che ha chiuso oggi Maeternità. Maternità e allattamento nell'Italia antica.  E' stata  a cura della dott.ssa Vittoria Lecce, è ha gettato una luce su un argomento particolare nell'ambito del grande tema della donna nel mondo etrusco, quello della maternità. 
La maternità all'epoca era un momento molto difficile e delicato, non perchè ai giorni nostri non lo sia, ma la possibilità di morire di parto, o la possibilità che il bambino morisse prima di aver compiuto il terzo anno di età era altissimo.  
La mostra, interna al museo stesso, quindi con pezzi di provenienza interna nasce con l'intento di mettere al centro la persona, non sono quindi esposti pezzi da museo ma  piccoli votivi testimonianza della vita quotidiana per i quali furono creati. Molti degli oggetti esposti, hanno lasciato in questa occasione, per la prima volta i depositi, e sono stati restaurati per la mostra. Qui non interessava esporre capolavori, quanto piuttosto, opere in grado di rappresentare la realtà del tempo e stimolare la riflessione.
La maternità stessa viene indagata da un punto di vista nuovo, non solo quello della madre o del bambino, ma dal punto di vista delle numerose figure femminili- zie, nonne- che erano attorno alla mamma e al bambino, in un ruolo molto più attivo di quello attuale.
In tutto il bacino del Mediterraneo antico sono presenti statuette votive di donne con bambini denominate Kourotrophoi,  in particolare però nell'Etruria meridionale e nel Lazio sono state trovate statuette, non presenti in altre zone dove c'è una coppia: un uomo e una donna, o due donne, ad attestare la tesi sopra riportata.
Purtroppo questa mostra è finita oggi, ma essendo costituita tutta da pezzi interni, potete andare al museo e cercare di scovarli!

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